Dalla lettura dei dati del rapporto PWC e ULI “Emerging trends in real estate 2021”
È ormai condiviso che la pandemia ha accelerato alcune tendenze già in atto, e senz’altro ha portato sotto i riflettori l’urgenza di tenere conto di parametri complessi e integrati che passano sotto l’acronimo ESG con riferimento all’ambiente, al sociale e alla governance. Nel global outlook presentato da PWC e ULI “Emerging trends in real estate 2021”, facendo tesoro di una serie di interviste ai leader del settore immobiliare, si analizza nel dettaglio la sfida alla decarbonizzazione, evidenziando come “molti stiano ancora ignorando le conseguenze legate alle emissioni da parte degli edifici”, considerando i materiali e il trasporto in fase di cantiere, il carbonio emesso durante la costruzione e la vita dell’edificio nel tempo.
Per mettere in atto strategie di successo, sviluppatori, proprietari, occupanti e portatori di interesse che costituiscono l’intera catena del valore immobiliare non possono che allearsi, con i medesimi obiettivi. Centrale sarà anche il ruolo dei progettisti affinché il real estate dia il proprio contributo per far fronte al cambiamento climatico.
La sfida è quella di un’azione collettiva, di un più alto livello di collaborazione per affrontare la complessità che il tema della decarbonizzazione dell’ambiente costruito presenta. E nel report di PWC si sottolinea come gran parte del capitale sottostante i grandi investimenti dipenda da compagnie assicurative e da fondi pensione, per i quali sarebbe inconcepibile guardare le cose solo da un punto di vista dell’esecuzione dei contratti, senza considerare le conseguenze nel lungo periodo.
Prendere consapevolezza del valore intrinseco del concetto di decarbonizzazione nell’edilizia, e quindi delle lacune da colmare – in primis la raccolta e il monitoraggio dei dati sul consumo energetico degli edifici –, saranno tra gli obiettivi prioritari per tutto il settore nel prossimo futuro. Al mondo della progettazione spetta il ruolo attivo, nell’affiancamento dei processi, perché si evitino forme dannose di green washing, facendo in modo che la riduzione delle emissioni sia un investimento per il futuro.
L’alternativa non esiste: se si ignora questo tema si rischia di progettare oggi nuove quote di patrimonio destinate ad incagliarsi, non allineate alla normativa e senza interesse da parte di investitori e tenant. Gli edifici attenti all’ambiente, e più in generale studiati considerando i parametri e i criteri ESG sono anche quelli più apprezzati dal mercato. Si crea valore, si mette in atto una strategia di medio e lungo periodo, i conti tornano e si inverte la rotta nell’industria delle costruzioni.
Fonte e per approfondimenti:
https://www.pwc.com/it/it/industries/asset-management/assets/docs/pwc-uli-global-report-2021.pdf